martedì 30 aprile 2013

http://video.corriere.it/milano-parata-neofascista-costretti-cancellare-interviste/9c47dd90-b1a9-11e2-9053-334578a33cff   Secondo i media italiani questa manifestazione è da considerarsi apologia e quindi dovrebbe essere perseguita..come uomo di dx non mi riconosco in cose del genere ,le trovo superate dalla storia il fascismo è finito nel 43 ,nessuno lo risuscitera' ,sarebbe come credere possa tornare il sacro romano impero.come si sente dire  spesso dagli storici non schierati, il fascismo è stata la ns rivoluzione di inizio secolo scorso come ve ne furono altre,da altre parti...http://youtu.be/x2b4Rv2zDr0..questa è commemorazione di un caduto di sx negli anni delle sbranghe questa manifestazione viene considerata "normale"secondo i media è normale che si vada contro le forze dell'ordine per commemorare un caduto...io rispetto i caduti di quegli anni di dx e d sx ognuno è stato vittima spesso della vilta' ..quello che mi non sopporto è la stampa italiana che vede noi italiani come fermi al 1943 con la rsi da una parte e i partiggiani dall'altra .credo che sia ferma ad allora anche la ns cultura politica e quindi sia oramai logora come la pellicola di un film visto e rivisto .

2 commenti:

  1. Diciamo che l'Italia oggi non ha bisogno di nessuna di queste manifestazioni. La crisi che ci attanaglia dovrebbe portare a più miti consigli. Abbiamo già sedicenti politici che ce la mettono tutta per esasperare gli animi e spingerli a insani gesti.
    Non dico che non si debbano ricordare i morti di allora, immolati ad un altare che non meritava quei sacrifici. Ricordo il giorno in cui fu ammazzato Sergio Ramelli, ricordo il giorno in cui uccisero l'avvocato Pedenovi (ero a Milano, ragazzino in gita scolastica). Ma il ricordo va anche ai fratelli Mattei (con sempre negli occhi la foto di quel corpo straziato), a Mikis Mantakas ... a tutti quei ragazzi uccisi per una idea. Figli di un dio minore, direi, per i quali non c'erano manifestazioni di protesta, non c'erano funerali con le corone delle presidenze del consiglio, non c'erano i Claudio Lolli a cantarne il sacrificio.
    Ma oggi appartiene tutto al passato. Pur nel rispetto dei morti, dobbiamo guardare al presente (al futuro, oggi, è un po' impossibile). L'Italia, ripeto, non ha bisogno di divisioni. Ha bisogno di coesione, anche se ciò può rappresentare un sacrificio per molti.
    Vorrei dire a quei ragazzi di Milano, avvolgete le bandiere con le croci celtiche, abbandonate il saluto romano, cercate di vivere una giornata che non si sa come finirà. I retaggi del passato lasciamoli alla storia e cerchiamo di costruire, noi, una storia da far studiare in futuro ai nostri figli e nipoti...
    C.

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    1. grazie per le tue parole ,sono d'accordo con te,cè troppa coereografia nella commemorazione..ci si perde dietro la memoria senza pensare al presente ..

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